Castello normanno di Squillace

La storia del Castello Normanno di Squillace
Si tratta di un Castello Normanno, sebbene probabilmente sia costruito su un Castrum Bizantino successivamente divenuto fortificazione musulmana. Il periodo di massimo splendore della città e quindi di successiva edificazione del castello così come lo riusciamo ad intuire dai suoi resti, è legato alla presenza però dei Normanni, primo fra tutti Guglielmo d’Altavilla ed il suo successore Ruggero I, che sfruttarono la posizione geografica del borgo a scopi militari e di difesa. Fu lo stesso Ruggero a donare a San Bruno le terre su cui oggi sorge la certosa, non molto lontana da Squillace.

Il Castello Normanno di Squillace vide il susseguirsi di diverse dinastie, tra cui spicca la famiglia dei Borgia. Durante il periodo borbonico divenne un carcere ed ospitò, tra gli altri, Tommaso Campanella. La sua funzione rimase tale fino alla metà del 1900, quando il castello venne ristrutturato e riabilitato quale monumento storico.

Ad oggi, il Castello di Squillace non presenta più la struttura originaria iniziale: sono visibili resti della mura perimetrali, un portale bugnato su cui è installato lo stemma dei Borgia e due grandi torri, una a pianta cilindrica e l’altra poligonale.

Al suo interno sono disegnati dei percorsi facilmente percorribili tra le varie sale (ed è stata rinvenuta anche una necropoli) ed è presente un piccolo museo dove sono conservati i reperti ritrovati duranti gli scavi effettuati all’interno dello stesso castello, tra cui due scheletri che dovrebbero risalire al 1200-1300, sui quali per anni aleggiò la leggenda dei “due amanti”, uccisi brutalmente e sepolti nel Castello di Squillace, ma che in realtà non sarebbero altro che due guerrieri.

Fonte: mondovagandosenzameta